Glossario

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A
Acceleratore

Uno spazio fisico o virtuale attraverso il quale startup e imprese early stage possono accedere a programmi di accelerazione ovvero di supporto imprenditoriale, consulenza strategica, fornitura di spazi nei quali lavorare. Un acceleratore offre, quindi, in forma gratuita o a pagamento, spesso attraverso call mirate, l’accesso a servizi professionali che supportano il processo di creazione e sviluppo di neo imprese e possono andare dalla definizione del business, all’accesso alle opportunità di finanziamento fino al lancio del prodotto sul mercato. In Italia esistono più di 200 Acceleratori. Acceleratori in Campania (link mappa interattiva)

B
Big-data

Dati informatici di grandi dimensioni che per essere analizzati e archiviati richiedono competenze specifiche e tecnologie, Data Science, in grado di elaborarli per estrarne informazioni utili e nascoste. La maggior parte delle nostre attività quotidiane, oggi, crea dei dati, che possono essere raccolti, analizzati e monetizzati. L’obiettivo dell’analisi dei Big data è quello di aiutare le aziende ad acquisire un vantaggio competitivo e a identificare nuove opportunità di business. I Big data analytics aiutano a semplificare i movimenti aziendali, a rendere più efficienti le operazioni, e aumentare i profitti.

Biotech

Settore tecnologico che attraverso l’utilizzo di processi, organismi o sistemi biologici crea prodotti destinati a migliorare la qualità della vita umana. Le biotecnologie sono tecnologie abilitanti per molti comparti industriali. Forniscono attraverso diverse applicazioni risposte ad esigenze sempre più urgenti della società moderna nei settori della salute pubblica, cura dell'ambiente, agricoltura, alimentazione, sviluppo sostenibile. Numerose le declinazioni. Secondo le stime dell'Ocse, nel 2030 le biotecnologie avranno un peso enorme nell’economia mondiale incidendo complessivamente per il 2,7% del Pil globale.

Bootstrapping

Significa “risolvi i tuoi problemi da solo, senza aspettare l’aiuto degli altri”. Definisce processi o fenomeni che traggono sostentamento da sé stessi, senza un intervento esterno. In ambito imprese è il processo di autofinanziamento che intraprende una startup che le consente di procedere in maniera graduale senza chiedere aiuti esterni da fondi di Venture capital, banche o Business Angel, almeno in una fase iniziale. Si configura come un buon carburante per una impresa al via che può così concentrare l’attenzione sul prodotto o sul servizio anziché sugli investitori e sui modi per attirarli.

Bridge loan

Nella vita di una startup Il bridge loan, prestito ponte, è l’ultima fase del processo di crescita dell’impresa. Segna il passaggio da startup a grande azienda. Il bridge loan viene utilizzato per finanziare il debito necessario ad un’acquisizione o un’Ipo. I finanziamenti provengono, generalmente, da istituzioni finanziarie. I prestiti ponte aiutano a risolvere problemi di flusso di cassa a breve termine perché possono essere ottenuti rapidamente. Hanno un tasso di interesse inferiore a quelli dei prestiti a lungo termine. Per compensare il prestatore, i prestiti possono essere convertiti in azioni.

Business Angel

Angel investor o investitore informale in capitale di rischio, è una persona fisica con disponibilità finanziaria che si appassiona a una startup innovativa, la finanzia e l’aiuta, portando, oltre al capitale, la propria esperienza, conoscenze, rete di relazioni. Investe risorse proprie spesso la motivazione non è esclusivamente finanziaria. In cambio dell’investimento il business angel ottiene una percentuale di equity, cioè diventa socio della società. Ci sono portali specializzati, delle community che mettono in contatto potenziali investitori e start-uppers. Ad esempio AngelList, IBAN, IAG Club degli Investitori.

Business model

È uno strumento flessibile e dinamico utilizzato per descrivere il modo in cui un'impresa crea, distribuisce e cattura valore. È l'insieme delle pratiche organizzative e delle soluzioni strategiche attraverso cui si acquisisce vantaggio competitivo sul mercato. Il business model di un’impresa illustra la proposta di valore identificando il pubblico di riferimento, i segmenti di mercato, le caratteristiche del processo di produzione etc. Esistono diversi strumenti per aiutare imprenditori e startupper a rappresentare il proprio modello di business. il più noto e utilizzato è business model canvas di Osterwalder e Pigneur.

Business plan

Il Business Plan è uno strumento che aiuta a costruire la strategia aziendale e a strutturare un quadro dettagliato di quello che serve all’azienda per raggiungere i risultati prefissati. Nel business plan vengono sintetizzati tutti i contenuti e le caratteristiche del progetto imprenditoriale. Si compone generalmente di parti descrittive e parti numeriche. Non possono mancare in un Business plan ben strutturato: analisi di mercato, piano marketing e comunicazione, strategia di posizionamento, piano di fattibilità economico finanziaria, investimenti materiali e immateriali Indicazioni di eventuali investitori coinvolti.

C
Call

Per Call si intende un concorso, anche a carattere internazionale, per valorizzare idee imprenditoriali ed offrire opportunità di crescita e sviluppo a progetti proposti da persone singole, team o startup già avviate. Una sorta di competizione, al termine della quale, alla startup vincitrice spetta il premio più consistente. Inoltre, le call, a differenza dei bandi, offrono primariamente percorsi di accelerazione/incubazione, network, grant o servizi. Pertanto, i partecipanti vengono quindi attivamente seguiti.

Chief Digital Officer

ll CDO è una figura professionale che si occupa di definire la digital strategy, grazie alla quale vengono stabilite tutte le azioni necessarie per migliorare i processi organizzativi e i servizi offerti da un’azienda. Il CDO si occupa di guidare il cambiamento dell’impresa non solo a livello tecnologico ma anche sul piano culturale. Il CDO deve quindi accertarsi del fatto che tutti i componenti di un’azienda comprendano pienamente i vantaggi di questo processo di trasformazione, abbracciando la cosiddetta “digital culture”.

Chief Innovation Officer

Il Chief Innovation Officer (in sigla CIO oppure CInO) è il responsabile della gestione dei processi di innovazione all’interno della struttura aziendale. Tra i suoi compiti ci sono: comprendere e, ove possibile, migliorare e razionalizzare i processi aziendali, definire e gestire il budget destinato ai sistemi informativi, organizzarne la gestione e il continuo aggiornamento.

Cleantech

Il termine indica le “tecnologie pulite”, ovvero tutte quelle soluzioni e prodotti che riducono o eliminano l’impatto ambientale di un determinato processo produttivo, migliorandone l’efficienza energetica, favorendo un uso più razionale delle risorse naturali e tagliando le emissioni di rifiuti. Nel panorama delle startup e dei progetti di trasferimento tecnologico, con cleantech si indica un vero e proprio settore di investimenti su un’ampia gamma di tecnologie legate: alle energie rinnovabili; alle tecniche di riciclo dei rifiuti domestici, urbani o industriali; alla mobilità sostenibile.

Corporate Banking

Servizi bancari indirizzati a soddisfare un bisogno di assistenza richiesta dall'impresa in relazione alle proprie decisioni di struttura e di gestione finanziaria.

Corporate venture capital

Il Corporate Venture Capital (CVC) è una forma di investimento di venture capital attraverso il quale un’azienda matura e consolidata investe in un’impresa target (startup o piccole imprese altamente innovative, con alto potenziale di scalabilità), ottenendo una quota di minoranza di capitale sociale (equity) di questa stessa società. Attraverso gli investimenti CVC, le aziende puntano a perseguire soprattutto obiettivi strategici di presidio e sviluppo di nuove tecnologie e/o nuovi modelli di business, accedendo a nuove competenze, idee e tecnologie all’esterno del perimetro aziendale.

Coworking

I Coworking sono ambienti attrezzati per offrire spazi da ufficio a tempo, in locali solitamente condivisi, accompagnati da servizi di supporto allo sviluppo del business, prevalentemente utili ai liberi professionisti specie nel settore digitale, oppure adatti a startup o piccole imprese. E’ uno stile di lavoro che prevede non solo la condivisione degli spazi da parte di due (o più) soggetti/società indipendenti e distinte tra loro, ma che punta anche a stimolare la collaborazione tra le stesse e la condivisione di idee e progetti.

Crowdfunding

Il crowdfunding (dall’inglese crowd folla + funding finanziamento) può essere definito come un processo di coinvolgimento dal basso, che raggiunge persone interessate a sostenere con il proprio denaro progetti di altre persone o organizzazioni non profit attraverso una piattaforma internet.

D
deep-tech

Il deep tech è quell’insieme di tecnologie innovative e di frontiera, originali, fondate su scoperte scientifiche, sull’ingegneria, la matematica, la fisica, la medicina. Nuove applicazioni tecnologiche che possono avere un impatto profondo nella vita delle persone e della società. I settori che si prestano maggiormente ad applicazioni deep tech sono life science, computing, food e agritech, aerospazio, energia e cleantech, tecnologie industriali, telecom, nuovi materiali, chimica.

Digital-fabrication

La Digital Fabrication, o anche fabbing, rappresenta un processo attraverso cui è possibile creare oggetti solidi e tridimensionali partendo da disegni digitali. Questo processo, utilizzato ampiamente in manifattura per la creazione rapida di modelli e prototipi, può sfruttare diverse tecniche di fabbricazione, sia additive, si pensi alla stampa 3D, sia sottrattive come il taglio laser e la fresatura.

E
Early-stage

Investimento in capitale di rischio effettuato nelle prime fasi di vita di un’impresa, comprende sia le operazioni di seed sia quelle di startup. Gli interventi di early stage financing sono rivolti molto spesso al settore tecnologico, dove gli alti tassi di crescita attesi che si legano all’innovazione di prodotto consentono di formulare ipotesi di uscita nel medio termine pur partendo da livelli dimensionali minori.

Exit

L’exit è la vendita delle quote di una società, non per forza una startup, da parte di un fondatore o di un soggetto che vi ha investito al fine di realizzare un guadagno. Si parla di “exit” perché attraverso la vendita un imprenditore (o un investitore) esce dall’investimento fatto. Un sinonimo di exit è “disinvestimento”, anche se il termine non è di uso frequente. L’exit è considerata l’obiettivo principale di chi investe in startup perché rappresenta il coronamento del percorso iniziato al momento dell’investimento. Essa non è però lo scopo di tutti gli imprenditori ma soltanto di quelli che creano un’impresa per poi ottenere un guadagno dalla vendita.

Expansion-financing

Si tratta dell’investimento, realizzato con un aumento di capitale, effettuato durante le fasi di sviluppo dell’impresa con l’obiettivo di farla espandere sia dal punto di vista geografico, sia sotto il profilo merceologioco.

F
Fab-Lab

Un fab lab (dall’inglese fabrication laboratory) è una piccola officina che offre servizi personalizzati di fabbricazione digitale. La parola fabbricazione digitale (o Digital Fabrication, o fabbing) fa riferimento al processo attraverso cui è possibile creare oggetti solidi e tridimensionali partendo da disegni digitali. Questo processo, utilizzato ampiamente in manifattura per la creazione rapida di modelli e prototipi, può sfruttare diverse tecniche di fabbricazione sia additive (come la stampa 3D), sia sottrattive come il taglio laser e la fresatura.Il primo FabLab viene fondato nel 2003 negli Stati Uniti, grazie a dei fondi provenienti da un dipartimento di ricerca sulla fabbricazione digitale del MIT di Boston, il Center for Bits and Atoms.

Fasi del finanziamento

Il ciclo di vita di una startup può avere lunghezze variabili, ma al suo interno è sempre possibile distinguere delle fasi ben definite, in cui la startup si troverà in un determinato stadio nel suo processo di crescita. Queste fasi richiedono l’impiego di diverse risorse e sono caratterizzate da numerose attività, obiettivi da raggiungere, esigenze, che richiedono finanziamenti anche ingenti la cui mancanza potrebbe portare al fallimento della startup. Le fasi della startup sono accompagnate dunque da diverse fasi di finanziamento, che possono giungere in diverse modalità. Le fasi di vita di una startup sono le seguenti: Pre-Seed e Bootstrap; Seed; Early Stage; Early Growth; Growth; Exit.

Fintech

Acronimo di Financial Technology, il fintech incarna due concetti fondamentali per interpretare e vivere il mondo contemporaneo, ovvero la tecnologia e la finanza, riassunte in un solo settore specifico. Quindi, qual è il significato di fintech? È Il fenomeno che raggruppa i più innovativi servizi finanziari che, proprio grazie alle tecnologie digitali, trovano adesso nuove opportunità di sviluppo e possono evolvere per portare nuovi vantaggi agli utenti finali, dai singoli consumatori, alle grandi imprese, alle pmi.

First stage (o round A, o series A)

È un investimento nell’ultima delle fasi dell’early stage. Il prodotto/servizio è già in produzione, ma va ancora verificata la sua validità commerciale. Il finanziamento serve quindi per lanciare il prodotto e far crescere la startup. Durante questa fase, generalmente, i finanziamenti (che di solito sono compresi tra 1 e 3 milioni di euro complessivi) provengono da venture capital.

Follow on

Nel corso del proprio ciclo di vita, una startup ha continuo bisogno di investimenti economici. Ruolo importante ricoprono gli investitori che hanno già creduto nel business di una determinata azienda sovvenzionandone le fasi iniziali dell’attività. Con follow-on si intendono ulteriori investimenti nel capitale di rischio di un’impresa già partecipata dallo stesso investitore, solitamente fondi di venture capital, essendo il finanziamento di grossa entità.

H
Hackathon

Il termine hackathon nasce dalle parole “Hacking” (in informativa violare, attaccare) e “Marathon” (maratona) e indica un evento competitivo al quale partecipano esperti di diversi settori dell’informatica: sviluppatori di software, programmatori, grafici, web designer, sound designer e storyteller. Gli hackathon sono spesso realizzati da società informatiche con l’obiettivo di creare occasioni per sviluppare in modo rapido nuovi software e prodotti con un approccio orientato al problem solving. Le Hackathon non hanno niente a che fare con gli hacker.almeno con la connotazione piratesca e illegale con cui sono comunemente intesi.

I
ICT IT

Il termine ICT, acronimo di: “Information and Communication Technologies” rappresenta l’insieme delle tecnologie in grado di abilitare l’accesso alle informazioni tramite le telecomunicazioni. Con il termine IT invece si intende la “tecnologia delle informazioni” che rappresenta l’uso di PC, sistemi, archiviazione dati, apparati di rete, infrastrutture e processi per creare, elaborare, immagazzinare, proteggere e scambiare dati elettronici. La differenza principale tra ICT e IT, è che la prima è più focalizzata sulle tecnologie di comunicazione, come ad esempio Internet, Reti Wifi, telefoni cellulari e altri sistemi di comunicazione, mentre l’IT è più orientata ai sistemi.

Incubatore

Gli incubatori di startup sono organizzazioni che accelerano la nascita di un’impresa attraverso un processo sistematico, che prevede vari passaggi e strumenti di sostegno. Si tratta di realtà che possono avere varia natura, infatti si distinguono incubatori pubblici, che sono la maggioranza, e quelli privati. Gli incubatori pubblici si pongono l’obiettivo di favorire la competitività di determinati settori o aree geografiche, mentre quelli privati hanno spesso una finalità economica, perché possiedono una quota della società. Qualunque sia la finalità, gli strumenti di crescita messi in campo in genere rimangono gli stessi

Industria 4.0

Il Piano Nazionale Industria 4.0, oggi Transizione 4.0, offre alle aziende italiane incentivi e strumenti per cogliere le opportunità dell’innovazione e del digitale legate alla quarta rivoluzione industriale. Il Piano prevede misure specifiche, che tengono conto della neutralità tecnologica, intervenendo con azioni orizzontali e fattori abilitanti. Per il 2022 vengono potenziate le misure efficaci e inserite di nuove. Su PMi.it focus su iniziative, finanziamenti e agevolazioni fiscali per favorire gli investimenti per la competitività in ottica 4.0.

Internet of Things

Per Internet of Things (IoT) o Internet delle Cose si intende quel percorso nello sviluppo tecnologico in base al quale, attraverso la rete Internet, potenzialmente ogni oggetto dell’esperienza quotidiana acquista una sua identità nel mondo digitale. Come detto, l’IoT si basa sull’idea di oggetti “intelligenti” tra loro interconnessi in modo da scambiare le informazioni possedute, raccolte e/o elaborate.

Investment bank

Intermediario finanziario che assiste i soggetti in deficit di risorse finanziarie nell'organizzazione di operazioni di finanziamento effettuate attraverso l'emissione di titoli.

L
Late stage

Fase “matura” d’investimento nella vita di una startup. Si tratta del periodo che comprende le operazioni di second stage, third stage e bridge loan.

Love capital

Risorse finanziare provenienti dalla famiglia e/o dalla cerchia di amici dello startupper, quindi sostanzialmente da persone accomunate da un forte e consolidato legame affettivo.

M
Maker

I maker sono i nuovi artigiani digitali, che inventano ogni sorta di oggetti condividendo processi, risorse, mezzi e costi sul web: innovatori, appassionati di tecnologia, educatori, pensatori, inventori, ingegneri, autori, artisti, studenti e ricercatori universitari. Ovvero, tutti coloro che creano e stupiscono con la forza delle proprie idee. Sono persone, startup, imprese che risolvono problemi e contribuiscono a creare una società più sostenibile.

Maker Space

Un makerspace è un terzo luogo del tipo di officina di fabbricazione digitale , evoluzione dell\'hackerspace , aperto al pubblico, che fornisce macchine utensili a controllo numerico e macchine utensili solitamente riservate ai professionisti ai fini della prototipazione rapida o della produzione su piccola scala.

MedITech

Il Competence Center MedITech comprende otto università pubbliche della Campania e della Puglia, con capofila la Federico II di Napoli, e 22 grandi aziende come partner industriali, oltre a un centinaio di pmi aderenti, fornitori e/o fruitori di tecnologie innovative. L’obiettivo strategico di MedITech è l’integrazione 4.0 orizzontale e verticale, cioè di filiera e di sistema, con l’adozione delle tecnologie abilitanti Industria 4.0 in comparti con una forte presenza in queste regioni: aerospazio, automotive, ferroviario, cantieristica navale, costruzioni edili e civili, farmaceutico/salute, agroalimentare, Ict & Service.

Mentor

Il mentor è un imprenditore che, avendo sperimentato in prima persona i fallimenti e i successi che il lancio di un’impresa può comportare, sa toccare con mano e valutare ogni aspetto di una startup (prodotto, tecnologia, marketing, vendite, risorse umane, finanza, brevetti, acquisizioni). Dunque, partendo da un’esperienza sul campo, il mentor può supportare le startup nella definizione di una strategia di sviluppo efficace, partecipando a una serie di incontri periodici e prendendo parte a workshop ed eventi organizzati da incubatori e programmi di accelerazioni.

Minimum Viable Product (MVP)

Versione base di un prodotto con le caratteristiche minime per rispondere alle necessità dei primi utilizzatori. Non è un prodotto finito, ma la release beta che propone un assaggio delle caratteristiche e delle funzionalità. L’MVP, che sia un nuovo prodotto, sito, applicazione o servizio viene sviluppato a costi bassi e con caratteristiche sufficienti ad essere testato velocemente dai primi utilizzatori e a ricevere i loro feedback. Le features aggiuntive vengono implementate e integrate successivamente in base ai riscontri ricevuti. L’MVP attira l’attenzione sul prodotto finito attraverso una versione minima dove il ritorno sull’investimento risulta più alto rispetto al rischio.

O
Open Innovation

Concetto coniato e diffuso dall’economista californiano Henry Chesbrough, sta ad indicare un approccio strategico, un modello di innovazione in base al quale le imprese, per creare più valore e essere più competitivi sul mercato, scelgono di ricorrere non soltanto a idee e risorse interne, ma anche a idee, soluzioni, strumenti e competenze tecnologiche che arrivano da altri soggetti, in particolare da startup, università, istituti di ricerca, fornitori, inventori, programmatori e consulenti. La Regione Campania punta da diversi anni su questo modello di innovazione e ne promuove la diffusione anche attraverso la piattaforma Open Innovation (link\).

Open source

In ambito informatico indica che il codice sorgente di un software è aperto, ovvero rilasciato con una licenza che lo rende modificabile da terzi. Il codice sorgente è un insieme di istruzioni scritte in linguaggio di programmazione che determina il funzionamento di un programma. Modificando il codice si può variare il funzionamento del software, si possono aggiungere funzioni o migliorarne la prestazione. Open source è utilizzato anche in senso più ampio per definire una filosofia e un sistema di valori che promuovono lo scambio aperto, la partecipazione collettiva, la trasparenza, la meritocrazia e lo sviluppo della comunità.

P
Pitch

Il Pitch è una breve presentazione del progetto d’innovazione, indirizzata a investitori, partner, stakeholders che l’innovatore intende coinvolgere o che possono dare un feedback utile. Il Pitch può essere considerato un esperimento di validazione, un MVP, del modello di business e delle qualità imprenditoriali del progetto. Con elevator pitch si intende una presentazione particolarmente concisa da 30sec a 5 minuti, il tempo di un viaggio in ascensore (elevator), che quindi in un tempo breve deve offrire il massimo dell’efficacia. Molti eventi di settore includono nel programma la sessione di pitch, una grande opportunità per le imprese per proporre il proprio business, trovare collaborazioni e investitori.

Pre seed

Pre-seed o Bootstrap è la fase embrionale del ciclo di vita di una strartup innovativa, in cui esiste solo l’idea, il progetto di innovazione. In questa fase lo startupper deve iniziare a capire se l’idea può funzionare e se risponde ad un’esigenza reale di mercato. Generalmente in questo primo step il sostegno è fornito dal funder e dalle “tre f”: friends, family and fools che sono disposti a finanziare il progetto. Questa è una fase di presentazione, di raccolta dati e co-funder con cui condividere il percorso imprenditoriale. Dopo aver raccolto i dati, elaborato le analisi di marcato, accumulate risorse e soci, si può passare alle fasi successive: Seed, Early stage, Early growth, Growth, Exit.

Private Equity

Private equity è appannaggio di società mature e con un fatturato da 70 a 250 milioni; mentre i venture investono in startup innovative, magari appena costituite.

R
Reshoring

Il reshoring, +B45:D50opposto di offshoring, indica il rientro nel territorio di appartenenza delle aziende che in precedenza avevano portato la produzione fuori dai confini nazionali Il fenomeno si è andato sviluppando, in controtendenza con l’offshoring di metà 900, a partire dal 2008. Due sono i motivi principali: il cambiamento del contesto socio-economico e le rinnovate esigenze di mercato. In molti paesi sono aumentati i costi del sistema che avevano spinto le imprese a delocalizzare (mano d’opera, materie prime, carburante). Dal punto di vista del mercato i consumatori, in alcuni settori, sono orientati a standard qualitativi sempre più alti, difficilmente raggiungibili con produzioni massive.

S
Scaleup

La scaleup è l’evoluzione naturale di una startup, è una società innovativa che ha operato un passaggio in termini di crescita, di fatturato, di organizzazione, ha convalidato il suo modello di business, che assunto requisiti di scalabilità, e può aspirare a competere in un contesto internazionale. Questa fase in ambito finanziario è importante anche perché l’impresa può contraccambiare gli investitori attraverso una forma di exit. Quando un’impresa inizia a “scalare” ha di fronte una serie di sfide: aumentare i sistemi IT, automatizzare procedure, costruire sistemi di leadership efficaci, valorizzare le risorse umane, trasformare il marketing in vista di un aumento di valore soprattutto del servizio/prodotto.

Seed

Nel ciclo di vita di una startup, Seed è la seconda fase dopo Pre-seed o bootstrap, è il momento dello sviluppo dell’idea, della definizione del business model e dello sviluppo di un Minimum Viable Product (link). In questo step è necessario ottenere dei finanziamenti per andare avanti, generalmente consistono in contributi pubblici dedicati (fondi regionali, statali, europei) ma anche nei primi finanziamenti da parte di business angel o acceleratori e finanziamenti in equity come il crowfunding. Per questo motivo è fondamentale strutturare business plan e business model canvas efficaci e esaustivi.

SGR

Società di gestione del risparmio, abbreviate appunto in SGR, che riuniscono le somme di più risparmiatori e le investono, come un unico patrimonio, in attività finanziarie o, per alcuni di essi, in immobili, rispettando regole volte a ridurre i rischi.

SICAV

Società di investimento a capitale variabile, i sottoscrittori non sono solo dei soggetti passivi che investono soltanto ma anche azionisti a tutti gli effetti della società, con tutto ciò che questo comporta (come per esempio il diritto di voto nelle assemblee dei soci).

Spin-off

Spinoff è un’impresa nata da un’altra realtà imprenditoriale o di ricerca. L’idea alla base di uno spinoff, è quella di capitalizzare il know how della casa madre, per dare vita a un’attività nuova. A seconda del tipo di filiazione tra casa madre e spin-off, si hanno spin-off imprenditoriali venture o corporate spin-off, ossia emanazione diretta di un’altra impresa già esistente; oppure spin-off accademici (academic o university spin-off) che sono imprese nate dalla base dei risultati di ricerca nelle università o nei centri pubblici della ricerca, così da consentire il trasferimento diretto di conoscenza e di innovazione al tessuto produttivo.

Startup

Le fasi di vita di una startup sono: Bootstrap e Pre-seed, Seed, Early stage, Early growth, Growth. Per lo stato italiano la fase di startup dura 5 anni, dopo di chè lo status di startup innovativa viene revocato. Conoscere bene queste fasi permette di minimizzare i rischi e comprendere come e quali fonti di finanziamento scegliere.

Startup innovativa

Le imprese in possesso dei requisiti possono accedere allo status di startup innovativa tramite autocertificazione sottoscritta dal legale rappresentante e godere delle agevolazioni registrandosi nella sezione speciale dedicata del Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio della propria provincia.\nLe startup innovative possono godere dei benefici previsti entro i 5 anni dalla loro costituzione; successivamente hanno la possibilità di trasformarsi in PMI innovative. (MISE)\nhttps://www.mise.gov.it/index.php/it/impresa/competitivita-e-nuove-imprese/start-up-innovative

V
Venture Capital

Il venture capital è una forma di investimento ad alto rischio. Un fondo di venture capital può essere pubblico, privato o misto. Generalmente il venture capitalist finanzia startup con grande potenziale ma con alta probabilità di fallimento, piccole imprese che vorrebbero espandersi, ma non hanno accesso al mercato azionario. Questo tipo di investimento se funziona può avere un riscontro economico di grande valore per l’investitore, tale da coprire operazioni in passivo a cui si va incontro spesso, in quanto tali operazioni riguardano solitamente startup che devono ancora validare un modello di business.

W
Wearable device

I “dispositivi che si indossano” sono chiamati weareble. L’esempio tipico, perché in rapida diffusione sono gli smartwatch, ossia piccoli computer che ognuno di noi può indossare al polso. I dispositivi che si possono indossare si distinguono, a grandi linee, in: Complex Accessories, Smart Accessories, Smart Wearables in base alle caratteristiche di funzionamento che li rendono autonomi o meno da un altro device. Un esempio di Smart Wearable sono i Google Glass che sono completamente autonomi e in grado di svolgere azioni complesse come navigazione in rete e gestione file.

VALUE LAB

Il Value lab – accompagnamento e servizi per startup e imprese innovative è una struttura dedicata agli attori dell’ecosistema regionale della ricerca e dell’innovazione che eroga servizi a imprese, startup innovative, PMI e innovatori


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